Natale è un profondo momento di riflessione ma anche l’occasione per godere della buona tavola e di quei piatti golosi che profumano sopratutto di ricordi d’infanzia. Il Sud Pontino è uno scrigno di squisite ricette dolciarie. Gaeta non è famosa solo per le sue luminarie ma anche per le leccornie natalizie. Ecco i dolci tipici di Gaeta da mangiare a Natale.
I Mostaccioli ripieni
Cotognata, miele, cacao e gocce di cioccolato, ecco alcuni ingredienti di questo famosissimo biscotto. Dalla distintiva forma romboidale, sono coperti di cioccolato fondente. Quelli gaetani si differenziano dai tipici napoletani per l’impasto che tende a somigliare al pangiallo romano. Assolutamente da provare quelli della pasticceria Scalesse in Via dell’Indipendenza, 94.

Mostaccioli. Ph: Sonia Peronaci
I Rococò
Si accompagnano ai Mostaccioli per un dolcissimo binomio natalizio. Tipici biscotti duri a forma di ciambella, vengono preparati con farina e miele nella stessa quantità, mandorle tostate, misto di chiodi di garofano, cannella e noce moscata, buccia grattugiata di un’arancia e di un limone. Ultimo tocco? Un cucchiaino di pepe bianco. Buonissimi quelli della pasticceria da acquistare anche come idea regalo!
I Susamielli
Anche questi dolci sono squisita presenza fissa sulle tavole natalizie. Sono biscotti dalla consistenza dura tipicamente a forma di S. Ottimi da mangiare da soli oppure da inzuppare nel Marsala, Vermouth o semplicemente nel vino. Anticamente venivano donati agli zampognari che nel periodo natalizio intonavano le carole peregrinando di casa in casa.

Susamielli. Ph via Giallo Zafferano
Le Sciuscelle di Gaeta
La caratteristica di questo dolce tipico è che, se si vuole veramente seguire la ricetta tradizionale, occorrono lunghi tempi di preparazione. È una ricetta che richiede amore e pazienza per ottenere i biscotti perfetti dalla tipica forma di carruba. Da qui il nome sciuscella che nel dialetto gaetano denomina questo frutto tanto singolare.
Le Ciammelle Elenesi
Tra i dolci tipici di Gaeta da mangiare a Natale le Ciammelle sono forse meno diffuse, ma sempre profondamente ancorate alla tradizione gaetana. L’ aggettivazione “elenesi” proviene dall’antico nome di quella parte di territorio Gaetano (il cosiddetto quartiere Elena) che una volta si trovava fuori le mura della città fortificata che altro non è l’attuale Gaeta Medioevale. Vengono preparate con una pasta “sciocca” a base di farina e uova per un impasto elastico e soffice.